Accanto alle grandi missioni, implementazione dell’Euro, costituzione, allargamento, l’Europa aveva ed ha, però, il compito di provvedere ai bisogni quotidiani dei cittadini, nei campi che le vengono assegnati, cioè al buon governo delle cose di ogni giorno. Questo ha accompagnato tutta la vita del quinquennio della Commissione ed è stato fatto tenendo conto dei grandi cambiamenti del mondo e delle esigenze nuove dei cittadini. E’ stato, facciamo un esempio concreto, disegnato tutto il nuovo capitolo sulla sicurezza alimentare. Fatto che non era un problema prima che si aprissero commerci internazionali, traffici, prima che ci fosse la consapevolezza dei rischi della possibilità di contaminazioni, di epidemie, pensiamo a come è stata affrontato in modo collettivo il problema della “mucca pazza” e pensiamo a come sono state istituite nuove strutture di controllo che non esistevano. Prendiamo un altro capitolo, anche questo nuovo: la libera circolazione dei cittadini. In questo mondo in cui l’emigrare, il trasmigrare, il viaggiare è diventato un fatto quotidiano, in cui ci sono tanti milioni di persone che vanno a cercare condizioni di vita decenti in altri paesi, occorreva ed occorre una disciplina in questo capitolo. Quindi è stato fatto tutto un discorso comune sulla protezione delle frontiere, che ancora non è completato e anche qui è buffo vedere come coloro che non vogliono l’Europa, poi chiedono all’Europa di custodire le frontiere. Allora siamo anche qui in una via ancora intermedia in cui abbiamo cominciato fortunatamente questo grande capitolo, ma non l’abbiamo ancora completato. Poi abbiamo pensato anche al futuro, il potenziamento e la moltiplicazione dei viaggi degli studenti. Il fatto che i nostri universitari possano studiare in qualsiasi paese europeo per aumentare la loro consapevolezza, la loro conoscenza di altri paesi. E’ stato raggiunto un paio di anni fa un milione di studenti, e ci si è posti l’obiettivo in pochissimi anni di arrivare a 3 milioni di studenti europei che vadano a istruirsi all’estero. Questo è un altro fatto importantissimo. E poi l’”Agenda per lo sviluppo sostenibile”, le “Reti transeuropee” e cioè che l’Europa anche materialmente ha dei muscoli in comune, quindi ferrovie, est ovest, nord sud, le nuove reti autostradali, le reti di comunicazioni marittime, tutta una nuova rete che deve rinforzare l’unità europea del futuro e rinforzare l’economia europea. Tutto questo è stato fatto in questo periodo di tempo con, naturalmente, grosse difficoltà nel bilancio. E poi ritorniamo alla contraddizione: reti transeuropee, ricerca comune, innovazione ma una volontà di alcuni paesi di non accrescere il bilancio dell’Unione. Quindi obiettivi che sono scritti sulla carta ma che solo in parte possono essere raggiunti. Infine un altro capitolo importante è stato impostato, quello dell’inizio di una politica estera comune. Anche questo lo elenco, anche se tutti siamo consapevoli di quali siano le difficoltà e di come questo cambiamento sia uno dei più difficili da scrivere. Sappiamo tutti di come l’Europa si sia differenziata al suo interno nel più grande di questi problemi politici, cioè nella guerra in Iraq e come vi siano state, nonostante la sostanziale unità dei popoli europei, delle differenze molto forti nella politica dei diversi paesi europei. Quindi un inizio di politica estera, ma ancora ben lontani dal poter attuare una politica estera comune, o di difesa comune, che sarà probabilmente l’ultimo capitolo che scriveremo riguardo all’Europa.
|