Guardiamo la scena mondiale, c'è un nuovo grande protagonista, che è l'Unione europea. Ma l'Unione europea ha una presenza singolare dentro un quadro geoeconomico e dentro un quadro geopolitico mondiale. E' un soggetto atipico. Vediamo che cosa vuol dire soggetto atipico: innanzitutto è un soggetto geoeconomico atipico. Ci sono punti di forza e punti di debolezza. I punti di forza: quattro dei paesi più industrializzati del mondo, che appartengono al G8, sono paesi europei; c'è una governance commerciale esterna comune; c'è un'unica politica commerciale esterna, un altro punto di forza; c'è una politica di concorrenza e di mercato singolarmente avanzata, ed anche questo è un punto di forza; e poi c'è l'area monetaria dell'Euro, l'Euro è già oggi una grande moneta mondiale, ma potrebbe diventarlo ancora di più se la integrazione differenziata faccia posto anche all'ingresso, ad esempio, della Gran Bretagna con la sterlina. Però questi sono i punti di forza, ma vediamo i punti di debolezza. Il primo punto di debolezza intanto è che, ad esempio, per quanto riguarda l'Euro, non c'è ancora una piena corrispondenza tra i paesi dell'Unione europea e i paesi dell'area monetaria dell'Euro, ma aggiungiamo poi un'altra caratteristica di debolezza ed è che gli aspetti di politica monetaria sono più facilmente regolabili dalla Banca Comune Europea, ma per avere una politica economica veramente comune i passi da compiere sono ancora molti, basta pensare a tutte le polemiche che hanno riguardato il patto di stabilità e di crescita, e poi pensiamo ancora a tutte le difficoltà che noi registriamo per una piena affermazione del libero mercato e per una piena affermazione della politica della concorrenza. Lo stesso di può dire in campo politico, in termini geopolitici anche qui si tratta sempre, per l'Unione europea, di un soggetto atipico. Intanto ha una dimensione continentale e questo è un punto di grande importanza; in secondo luogo ha una capacità di attrazione, il cosiddetto soft power, nei confronti di altri paesi non ancora membri dell'Unione, che è un altro elemento geopolitico fondamentale; e poi, diciamo la verità, ha questa solida tradizione, questo ancoraggio ai valori di libertà, democrazia, rispetto dei diritti fondamentali e stati di diritto. Ma, i punti di debolezza: la Politica Estera di Sicurezza Comune è ancora molto debole; la Politica di Difesa Europea è ancora marginale; e poi il peso delle situazioni politiche nazionali è molto forte, tende talvolta, come nel caso dei referendum per il trattato costituzionale, a sovrastare i motivi di integrazione comunitaria. Le strade da compiere perchè l'Europa possa essere un soggetto più forte sulla scena internazionale: anzitutto c'è la strada del rafforzamento economico. Bisogna trasformare i vincoli che derivano dall'essere passati a 25 in opportunità; in secondo luogo occorre proseguire in maniera più risoluta, e anche un paese come l'Italia ha molto da compiere in questo campo, nei settori della concorrenza e del mercato che non sono mai sufficientemente aperti. Da ultimo occorre un ruolo unitario dentro le grandi istituzioni monetarie e finanziarie internazionali a cominciare dalla riforma del Fondo Monetario Internazionale. Siamo presenti singolarmente, ma è assolutamente essenziale che si arrivi ad una voce unica, in seno al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Ed allora potremo affrontare la sfida dei cosiddetti BRICs: Brasile, Russia, India e Cina. Più forti poi sul piano politico, scelte condivise nelle grandi crisi mondiali, ripeto: scelte condivise nelle grandi crisi mondiali, come quella, per esempio, che ha riguardato l'intervento americano in Iraq. Secondo: convergenza di posizioni in seno alle grandi istituzioni mondiali dell'interdipendenza, a cominciare dalle Nazioni Unite. Adesso è in ballo, ad esempio, la riforma delle Nazioni Unite. Ma tutto questo, si potrà avere, rafforzamento economico, rafforzamento politico, sulla base di due pre-condizioni
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