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1979/84 - I PARTE - PIER VIRGILIO DASTOLI - Direttore Rappresentanza della Commissione europea in Italia
Nella puntata precedente abbiamo accennato al fatto che la Comunità europea, che era composta fino al 1980 da 9 paesi, si allarga e si allarga verso il Mediterraneo. Il primo Paese che entra, nuovo Paese, è la Grecia, che era uscita dal regime dei colonnelli. I colonnelli, avevano fatto un colpo di stato in Grecia negli anni precedenti, avevano imposto il loro regime dittatoriale per alcuni anni, dopo di che il regime dei colonnelli è caduto, è caduto anche grazie alla pressione dell'opinione pubblica internazionale, e soprattutto grazie alla pressione dell'Europa che aveva deciso di interrompere le sue relazioni politiche, diplomatiche, economiche, culturali e sociali con il regime dei colonnelli. La Grecia (ricordiamo tra l’altro che la Grecia in qualche modo è la culla della democrazia in Europa, la parola "democrazia" deriva dal greco, il potere appartiene al popolo) entra nella Comunità europea il primo gennaio del 1981. L'entrata della Grecia, che è un Paese relativamente piccolo rispetto a grandi Paesi, come la Francia, la Germania e l'Italia, però comporta un accento più forte dato dalla Comunità europea al suo rapporto con il Mediterraneo e, in particolare con le parti della Comunità europea del sud, meno forti dal punto di vista economico, e quindi la necessità, da parte della Comunità europea, di mettere in piedi dei programmi per consentire a queste regioni di superare il gap, superare la distanza con le economie del nord dell'Europa. Nascono in questo quadro i Programmi Integrati Mediterranei (PMI), per i quali anche l'Italia ottiene dei contributi sostanziali, e viene rafforzata anche la politica regionale della Comunità europea. In questo stesso periodo di tempo, il Parlamento europeo, come accennavamo nella puntata precedente, lancia questa grande operazione di tipo costituente che è quella di "Progetto di Trattato che istituisce l'Unione europea". La lancia Spinelli, nel Parlamento europeo, in particolare la lancia all'interno di un'iniziativa che prese il nome di "Club del coccodrillo", dal nome del ristorante nel quale si riunirono per la prima volta i deputati che decisero di appoggiare l'iniziativa di Spinelli e si conclude, dopo un lungo lavoro, con un progetto i cui elementi fondamentali noi oggi ritroviamo nella Costituzione europea. Elementi che riguardano il rafforzamento del ruolo del Parlamento, il rafforzamento della Commissione e soprattutto l'estensione dei compiti, che non sono più nelle mani degli Stati nazionali, ma diventano compiti dell'Unione europea. Chi era Altiero Spinelli? Era uno dei padri dell'Europa, insieme a De Gasperi, Spaak, Adenauer, Schuman, Jean Monnet. Spinelli era stato un giovane comunista, era uscito dal Partito comunista, anzi era stato cacciato dal Partito comunista, perché era contrario al regime sovietico e, quando era stato mandato in confino a Ventotene, aveva elaborato il testo del manifesto di Ventotene, al centro del quale c'era l'idea che l'unico modo di creare un'area di pace in Europa era quello di andare al di là delle frontiere nazionali, degli Stati nazionali, creando una grande federazione europea. Quel “Progetto di Trattato che istituisce l'Unione europea” di cui abbiamo parlato finora, è in qualche modo il più grande successo dell'azione di Spinelli nel corso della sua vita.
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