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1990/91 - PIER VIRGILIO DASTOLI - Direttore Rappresentanza della Commissione europea in Italia
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Come abbiamo detto nelle puntate precedenti Jacques Delors aveva fissato un obiettivo, un calendario, una data, un'agenda, che è quello secondo il quale il Mercato Unico doveva essere realizzato entro il primo gennaio del 1992. Questo Mercato Unico viene realizzato soltanto in parte perché, grazie all'abbattimento delle frontiere tecniche, all'abbattimento delle frontiere fiscali, crollano appunto le frontiere che riguardano la libera circolazione dei beni; che riguardano in parte, anzi in buona parte, la libera circolazione dei capitali. Quando comincia ad avviarsi poi la procedura che porterà alla liberalizzazione economica e monetaria, cominciano a circolare, ma in maniera molto stentata, anche i servizi. I servizi sono soprattutto le banche, le assicurazioni, ancora oggi noi vediamo nei nostri Paesi, stentano ad entrare in un sistema di concorrenza le banche e le assicurazioni e gli altri servizi che vengono offerti ai cittadini, anche perché sono settori molto sensibili nei quali ogni Stato cerca, in qualche modo con molta gelosia, di mantenere intatta la propria cultura nazionale dal punto di vista di questi servizi. L'altro elemento importante è che continuavano a sussistere tra i Paesi membri della Comunità europea degli ostacoli relativi a una piena e libera circolazione delle persone fra i vari Paesi, cioè continuavano a sussistere dei sistemi di controllo delle persone alle frontiere. Allora poiché questo obiettivo stentava ad essere realizzato alcuni paesi tra i12 Paesi membri della Comunità europea, decisero di riunirsi in un piccolo paesino del Lussemburgo. Qui si incontrano i Ministri di alcuni Paesi dicendo di accelerare questa procedura che doveva permettere la libera circolazione delle persone che è un fatto non soltanto simbolico, ma è un fatto essenziale per permettere poi ai cittadini di sentirsi facenti parte di una stessa società. E allora in questo paesino che si chiama Schengen viene sottoscritto un accordo che, attraverso una serie di tappe, consente poi di eliminare anche i controlli alle frontiere fra i paesi che hanno aderito a questo accordo. Contemporaneamente a questa procedura che è un rafforzamento della cittadinanza europea, è un simbolo importante della cittadinanza europea, avviene un altro fatto importantissimo nella storia dell'Europa. In un periodo di un anno, anzi meno di un anno, fra il 9 novembre del 1989 e il 2 ottobre del 1990, quella Germania che per più di 40 anni era stata divisa da una cortina di ferro, da una cortina fra l'altro che aveva provocato anche molte morti, quella Germania si unifica, si unifica sotto uno stesso Governo, sotto la stessa democrazia e una Germania unificata con 85 milioni di abitanti, evidentemente si immette sulla scena europea pretendendo, giustamente, essendo ormai una democrazia matura, di giocare un ruolo di protagonista nella storia dell'Europa e anche nella storia del mondo. Questo protagonismo della Germania consente fra la fine del 1990 e il 1991-92 di raggiungere una serie di risultati importanti, dal punto di vista dell'integrazione europea, consente l'adozione di un Trattato che avvia una procedura che ci porterà poi alcuni anni dopo alla realizzazione della moneta unica, consente di creare il primo nucleo della cittadinanza europea e consente di mettere le prime pietre della realizzazione di una politica estera e della sicurezza comune, nella prospettiva di rafforzare l'identità dell'Europa nel mondo.
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