MASTER
 
 
 
  NEWS
 
1996/97 - PIER VIRGILIO DASTOLI - Direttore Rappresentanza della Commissione europea in Italia
Abbiamo detto nelle puntate precedenti che con l'adesione dell'Austria della Finlandia e della Svezia, l'apertura dei negoziati ai 10 paesi candidati dell'Europa centrale e orientale e del sud dell'Europa, si era riposto il problema di come far funzionare in maniera efficace, in maniera democratica le istituzioni europee, concepite molti anni prima per un Europa integrata a 6 e poi a 9, a 10 e poi finalmente a 21. E allora dopo una serie di discussioni soprattutto legate al sistema di voto nel consiglio, che e' un sistema abbastanza complesso di voto cosiddetto ponderato, in cui il voto dei singoli paesi viene tenuto in considerazione anche secondo il relativo peso delle popolazioni di ognuno di questi paesi, per questo si parla di voto ponderato. Appunto a partire da queste discussioni ci si e' resi conto, in quegli anni, nel '96, si doveva apportare ulteriori modifiche ai trattati e quindi, sotto presidenza italiana, al consiglio europeo di Torino nel marzo '96 e poi, successivamente del consiglio europeo di Firenze del giugno del 1996, si avvia un dibattito per modificare i trattati, soprattutto dal punto di vista del funzionamento del consiglio, quindi i rapporti di potere fra i vari governi europei all'interno del consiglio, per ampliare i poteri del parlamento europeo, quindi soprattutto attribuire ulteriori compiti al parlamento europeo, in quella che si chiama la procedura di codecisione legislativa, cioè quella, procedura all'interno della quale il parlamento e il consiglio decidono insieme, o piuttosto, decidono in maniera concorde sull'adozione delle direttive e di regolamenti della comunità; in qualche modo consolidare e confermare i poteri della commissione e precisate le aree in cui l'Unione europea doveva intervenire là dove gli stati non erano in grado di agire con efficacia, secondo un principio noto e inserito già nel trattato di Maastricht, che va sotto il nome di "principio di sussidiarieta'". Questi sono i punti essenziali, poi, evidentemente se ne aggiungono altri, c'e' tutto un dibattito per esempio concernente la politica sociale, cioè se l'Unione europea deve intervenire sulle questioni dei diritti dei lavoratori, più di quello che fanno gli stati nazionali; o altre questioni che concernono per esempio le questioni dello spazio europeo di sicurezza e giustizia; o il problema di rendere più efficace l'azione dell'Unione europea in materia di politica estera. Insomma tutta una serie di discussioni anche molto concrete sul ruolo dell'Unione. Tutte queste discussioni si svolgono, in quella che classicamente e' un'altra conferenza intergovernativa, cioè un negoziato fra diplomatici che rappresentano i governi nazionali, si svolge, come dicevo prima, prima durante la conferenza italiana, poi successivamente nella la presidenza irlandese e poi nella presidenza olandese, finalmente questi negoziati si concludono nel giugno del 1997, con l'approvazione del trattato di Amsterdam. Però questo trattato a causa di questi contrasti tra i governi, cioè i governi non riescono a mettersi d'accordo ne' sui loro rapporti di forza all'interno del consiglio, ne' sulle aree in cui il consiglio dovrebbe decidere a maggioranza, ne' sulla composizione della commissione. Insomma sulle questioni essenziali del funzionamento delle istituzioni i governi non si mettono d'accordo. E' per questa ragione che nel trattato di Amsterdam, firmato appunto ad Amsterdam nel giugno del 1997, tutta questa parte relativa al funzionamento delle istituzioni, consiglio, parlamento e commissione, non trova una sua collocazione adeguata e quindi i governi decidono di sottoscrivere una dichiarazione a margine del trattato, nella quale fanno la lista di quelli che in inglese furono chiamati i "Left over", cioè i residui del trattato di Amsterdam, cioè quelle parti in cui i governi non erano riusciti a mettersi d'accordo e per le quali rinviavano ad un'altra conferenza governativa l'accordo sui poteri dei governi all'interno del consiglio, le aree in c
UNINETTUNO s.r.l. - Corso Vittorio Emanuele II, 39 - 00186 Roma - Phone : +39 0669207671 e-mail: info@uninettunosrl.net