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CANGELOSI 2
Il Trattato costituzionale ha apportato importanti modifiche al funzionamento del Consiglio europeo. Prima fra tutte è l'istituzione di un Presidente stabile del Consiglio europeo. Cosa significa, significa che un Presidente verrà scelto dai Capi di Stato e di Governo e diventerà una figura stabile a differenza di quanto avviene oggi, dove il Presidente dell'Unione europea è un Presidente con turnazione semestrale. Ma con la nuova costituzione avremo un Presidente stabile dell'Unione europea, ovverosia un Presidente che verrà eletto per 2 anni e mezzo rinnovabile, e che quindi rappresenterà all'esterno l'Unione, assicurerà il coordinamento del Consiglio europeo, animerà i lavori del Consiglio europeo, per poter facilitare il raggiungimento di un consenso. Che cosa cambia con questo? Le preoccupazioni sono state varie, ovverosia si è pensato che il Presidente del Consiglio diventasse un organo alternativo al Presidente della Commissione, che si creasse una dicotomia nell'Unione europea. No, non è così, in realtà si crea questo rapporto Commissione/Consiglio, attraverso una struttura più stabile, più orientata, che consente in questo modo di seguire determinare regole in materia, organico e non causale e non affidato soprattutto a impulsi della politica. Il Consiglio europeo finora si riuniva nelle diverse capitali, come voi sapete: si riuniva a Roma, a Milano, a Londra, ad Atene, in coincidenza con le varie presidenze semestrali di quel determinato paese. Con il Trattato di Nizza si è stabilito che tutti i Consigli si tengono a Bruxelles e in effetti da quel momento Bruxelles è diventata la sede naturale del Consiglio europeo ed è in quella città che si riuniscono i Capi di Stato e di Governo che in questo modo danno al Consiglio europeo, diciamo, una parvenza di routine, se volete, cioè diventa come il Consiglio dei Ministri che si riunisce nelle varie capitali e che assume le decisioni importanti per l'Unione. Tra l'altro la costituzione prevede che ogni semestre si abbiano 2 Consigli europei, ovverosia 4 Consigli europei all'anno, con il Segretariato del Consiglio che assiste il Presidente del Consiglio europeo e che lo aiuta, quindi, a predisporre le decisioni dell'Unione europea che dovranno essere assunte dai colleghi che siedono in questa importante istituzione. Con le innovazioni introdotte dal trattato costituzionale, il Consiglio europeo acquista quindi la fisionomia di un'istituzione stabile. Quali compiti ha questo Consiglio europeo? In definitiva e in sintesi per riassumere: compiti di orientamento politico, in materie di particolare delicatezza e che mettono in discussione soprattutto la sovranità degli Stati membri, come la politica estera e di sicurezza comune, la politica di difesa, la politica nel settore della collaborazione nella giustizia e negli affari interni. In questi settori il Consiglio europeo dà degli orientamenti. Ma il Consiglio europeo ha anche dei compiti di carattere decisionale. Decide, ad esempio, la nomina del Presidente della Commissione a maggioranza qualificata. Decide altresì, quando uno Stato abbia violato persistentemente i Trattati e che quindi sia suscettibile di ricevere delle sanzioni; decide altresì, ma in maniera non formale, tutte le altre questioni che i Consigli settoriali hanno lasciato irrisolte e che hanno demandato alla volontà superiore dei propri Capi di Stato e di Governo per poter risolvere una determinata questione. Non vorrei dare però l'idea che il Consiglio europeo è u organo autocratico, che decide tutto e che impone tutto nell'ambito dell'Unione europea, perché bisogna considerare che l'equilibrio istituzionale permane. Permane la proposta della Commissione da una parte, permane la co-decisione del Parlamento europeo dall'altra che sono gli elementi che assicurano all'Unione europea l'equilibrio e la funzionalità per farla progredire nel modo migliore.
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