L'Europa che vuole realizzare, come sta facendo, un effettivo spazio di giustizia, sicurezza e libertà, deve disporre di strumenti operativi adeguati. Noi già disponiamo di strumenti che funzionano e che stiamo potenziando, abbiamo anzitutto un ruolo importante per Europol. Europol, sgombriamo il campo dalle domande, non sarà l'FBI europea, Europol è e sarà uno strumento di coordinamento tra le polizie, le polizie investigative di 25 paesi membri, e potrà condurre delle indagini e delle azioni sul territorio dell'Unione. Lo ha già fatto, lo sta facendo con grande successo. Ma evidentemente quel che occorre è potenziare lo scambio delle informazioni, quella che noi chiamiamo la fiducia reciproca che deve intercorrere tra le polizie internazionali ed Europol, che alcuni chiamano la polizia europea. Accanto a Europol c'è Eurojust. Eurojust, nella visione di alcuni, nella visione prospettica di alcuni, dovrebbe essere forse l'embrione del futuro pubblico ministero europeo: gli Stati membri per ora non hanno deciso che ci debba essere un pubblico ministero europeo, noi stiamo quindi per ora sviluppando Eurojust, dove operano magistrati, persone che conducono indagini, quando sono professionisti nei loro rispettivi paesi, ma che in Eurojust rafforzano quest'azione di coordinamento tra gli uffici investigativi e gli uffici dei pubblici ministeri dei paesi membri. Si vuole perseguire, per esempio, un crimine transnazionale che tocca gli interessi finanziari, che tocca quindi un bene comune, un valore comune, Eurojust può e deve assumere un ruolo importante in questo. Poi ci sono altri organismi, meno noti, uno che opera all'interno della Commissione, OLAF. Quando sentiamo parlare di frodi comunitarie, dove va a finire il denaro stanziato dall'Unione europea, se viene utilizzato male, se viene sottratto, se viene sperperato, interviene OLAF. OLAF è un organismo europeo, dipende dalla commissione, in esso operano magistrati, funzionari delle polizie dei paesi membri, che sono distaccati e che lavorano insieme, questo è un grande esempio di collaborazione, nell'ambito della commissione, perché OLAF dipende dalla Commissione, ma anche con un controllo del Parlamento europeo molto forte e penetrante. Si possono così svolgere delle vere e proprie indagini che portano poi a delle azioni e a delle condanne, quando si scoprono ad esempio delle ipotesi di sperpero o, peggio, di malversazione sul denaro dell'Unione europea. Tutto questo per dire che l'Europa sta sviluppando dei meccanismi di cooperazione tra le polizie, gli uffici nazionali del pubblico ministero e gli organismi europei. Abbiamo realizzato anche in Europa un meccanismo davvero inedito, davvero importante, di scambio tra le informazioni dei servizi segreti. Questa è la grande novità, è un organismo che sta a Bruxelles, al quale affluiscono le notizie, le informazioni dei servizi segreti dei paesi membri, affinché si possa avere una visione europea su un fenomeno comune. Ci vogliamo occupare del reclutamento dei terroristi? Raccogliamo le notizie dei servizi segreti e abbiamo un prodotto europeo di intelligence, questo è veramente un valore aggiunto, tutti questi elementi dimostrano quanto sia importante che l'Europa cresca nella fiducia reciproca tra istituzioni. Istituzioni nazionali da un lato, istituzioni europee dall'altro. Se lavorano insieme il risultato non sarà sottrarre potere all'una e all'altra, il risultato sarà positivo di valore per il cittadino.
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