La capitale del Regno Unito è Londra; la sua superficie è di 244.820 chilometri quadrati; la popolazione è pari a 59 milioni 862 mila, 820 abitanti; il PIL è di 1554,7 miliardi di euro. Il tasso do disoccupazione è del 4,7%; l'inflazione dell'1,3%; il Deficit è -3,2% e il debito pubblico è pari al 40,4%. Il Regno Unito è una monarchia costituzionale caratterizzata dal fatto di non avere un costituzione scritta. La Gran Bretagna è retta da una forma di governo di tipo parlamentare, è anzi, in qualche modo, la patria del parlamentarismo moderno. Il Primo Ministro è nominato dal sovrano sulla base dei risultati delle elezioni della Camera dei Comuni, ed è, allo stesso tempo Capo del Governo e leader del partito di maggioranza in Parlamento. Il parlamento è di tipo bicamerale ed è costituito dalla Camera dei Comuni, la House of Commons, composto da 659 membri, eletti per 5 anni; e dalla Camera dei Lords, la Chamber of Lords, di tipo ereditario, o a vita, ma comunque non elettorale, composto da 689 membri di cui 92 ereditari, 545 a vita, 27 giudici dell'alta corte e 25 vescovi. Come appare facilmente comprensibile dalla elencazione della composizione della camera dei Lords, il rapporto di fiducia fra Parlamento e Governo si svolge con la sola camera dei comuni, essendosi andati progressivamente affievolendo fino a scomparire i poteri di indirizzi della camera dei Lords sul Governo. Il sistema elettorale adottato per la Camera dei Comuni è un sistema maggioritario, uninominale a turno unico, che per una serie di ragioni storico-politiche ha tradizionalmente bipolarizzato gli esiti elettorali nel Regno Unito. Il Primo Ministro è il laburista Tony Blair, al suo terzo mandato consecutivo, mentre Capo dello Stato è la regina Elisabetta II. La struttura politico-partitica del Regno Unito, all'inizio essenzialmente bipartitica, oggi appare caratterizzata da un ampio spettro, essendo composta almeno da tre partiti principali: i laburisti, i conservatori e liberali e da una serie di partiti caratterizzati da un forte radicamento locale. Le ultime elezioni legislative si sono tenute nel maggio del 2005 e hanno visto la conferma al potere dei laburisti e del loro leader Tony Blair, per la prima volta nella storia inglese, un candidato premier laburista è stato rieletto per la terza volta consecutiva. È da notare però che il partito laburista ha incassato un notevole ridimensionamento e in parlamento ha perso quasi un centinaio di seggi. La Gran Bretagna è membro dell'Unione europea dal 1973, quando l'Europa dei 6 paesi fondatori iniziò un processo di progressivo allargamento che l'ha portata a raggiungere l'attuale configurazione a 25 stati. A seguito dell'allargamento, il numero dei seggi a disposizioni del Regno Unito, è passato da 87 a 78. Da segnalare che, a differenza delle elezioni politiche che si svolgono con un sistema elettorale maggioritario uninominale a un turno solo, le elezioni per il Parlamento europeo si svolgono invece con un sistema proporzionale. Le elezioni, a differenza che negli altri stati europei, si sono svolte giovedì 10 giugno 2004 e l'affluenza alle urne è salita dalla quota bassissima del 24% nelle elezioni del '99, al 38,9% delle elezioni del 2004, arrivando a oltre il 51% in Irlanda del Nord. Il voto del giugno del 2004 ha visto un cattivo risultato dei laburisti inglesi che hanno ottenuto il 22,3% dei voti e solo 19 seggi; i conservatori hanno ottenuto il 27,4% dei voti e ben 27 seggi, mentre il partito liberale ha ottenuto il 15% dei voti e ha mantenuto i 12 seggi che già aveva a Strasburgo. I veri vincitori delle elezioni europee britanniche sono stati però i rappresentanti del partito nazionalista e isolazionista dell'UKIP e il suo leader, Roger Knapman, che ha ottenuto ben 12 seggi, quadruplicando la sua presenza al parlamento europeo. All'interno della Commissione europea guidata da Barroso, il commissario britannico è Peter Mendelson, commissario al commercio.
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