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LETTONIA
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La capitale della Lettonia è Riga, la superficie del paese è di 64.589 chilometri quadrati, la popolazione di 2.331.000 abitanti e il PIL di 8,7 miliardi di euro. L'inflazione del 6,8, il suo tasso di disoccupazione è dell'9,9%, il deficit è -2% e il debito pubblico è pari al 14,6%. Dopo l'occupazione sovietica durata dal 1940 al 1991, la Lettonia ha riconquistato la sua indipendenza, proclamando appunto la sua autonomia dall'Unione Sovietica nel 1991. Attualmente la Lettonia è organizzata in forma di Repubblica parlamentare con un Parlamento monocamerale, composto da 100 membri in carica per 4 anni ed eletto a suffragio universale con un sistema proporzionale e una clausola di sbarramento al 5% dei voti. Il Presidente della Repubblica è eletto, sempre dal Parlamento, ogni 3 anni. Le ultime elezioni nazionali si sono svolte nell'ottobre del 2002 e hanno visto la vittoria di una coalizione di centrodestra, capeggiata dal partito della "Nuova Era", di ispirazione conservatrice, il cui leader, Repse, è diventato Primo Ministro. Tuttavia, dopo nemmeno due anni di difficoltosa convivenza nella coalizione di maggioranza, nel febbraio del 2004 Repse ha presentato le dimissioni al Presidente della Repubblica. La signora Vike-Freiberga, una delle poche donne in Europa a ricoprire la carica di Capo dello Stato, ha scelto di non sciogliere nuovamente il Parlamento e ha incaricato di formare il nuovo Governo il leader del partito dei Verdi e degli agricoltori, Indulis Emsis, che ha composto un nuovo Governo appoggiato da una coalizione centrista di minoranza, dove erano presenti i verdi, i popolari e i democristiani del primo partito. Anche il nuovo Governo ha dovuto rassegnare le dimissioni a seguito della mancata approvazione finanziaria da parte del Parlamento. Il nuovo Premier Igars Kalvitis del partito popolare è in carica dal dicembre del 2004. La coalizione del Governo in questo caso è stata allargata dal rientro del partito della "Nuova Era", ma è rimasto ancora una volta fuori l' "Alleanza per le libertà e l'indipendenza della madrepatria", partito di stampo nazionalista, il principale partito oppositore a politiche di integrazione della minoranza russa in Lettonia. La Lettonia è membro dell'Unione europea dal primo maggio del 2004; il referendum di adesione ha avuto luogo nel settembre del 2003, il “sì” ha ricevuto il67% dei consensi con un'affluenza abbastanza elevata attorno al 72% degli aventi diritto al voto. L'indizione del referendum ha richiesto la modifica della costituzione lettone in cui non era prevista la possibilità di indire consultazioni popolari per la ratifica di trattati internazionali. La Lettonia ha diritto, nel nuovo Parlamento europeo, a 9 seggi. Le elezioni si sono svolte sabato 12 giugno del 2004 e il voto ha premiato l'opposizione nazionalista dell' "Alleanza per le libertà e l'indipendenza della madrepatria", che ha conseguito ben 4 dei 9 seggi totali attribuiti alla Lettonia, i 4 deputati nazionalisti siederanno fra i banchi dell'Unione europea delle nazioni. Due seggi hanno avuto anche i conservatori della "Nuova Era", riconfermando una fiducia da parte dei cittadini. Il membro lettone nell'ambito della Commissione europea è Andris Piebalgs, responsabile per il settore energetico.
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